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La Legge di Bilancio 2025: le principali novità in materia di fisco, famiglia, pensioni e lavoro

La legge di bilancio 2025 è stata approvata dal Parlamento e successivamente firmata dal Presidente della Repubblica il 30 dicembre 2024, n°207 dopo un lungo e complesso iter parlamentare caratterizzato da circa otto mila emendamenti che hanno poi portato alla conversione del decreto in legge. Si tratta di una manovra da 28 miliardi di euro complessivi, dei quali 18 miliardi di euro destinati alla conferma strutturale delle tre aliquote Irpef unitamente al taglio del cuneo fiscale. Tenuto conto del nuovo quadro di regole europee e del contesto economico negativamente influenzato dall’incertezza globale connessa alla prosecuzione del conflitto russo-ucraino e al peggioramento della crisi in Medio Oriente, le misure contenute nella manovra di fine anno si concentrano principalmente sulla riduzione della pressione fiscale e sul sostegno alle famiglie con redditi medio-bassi, dei lavoratori dipendenti e dei pensionati. Sono state previste, inoltre, risorse per il rinnovo dei contratti della Pubblica Amministrazione nonché per il rifinanziamento del fondo sanitario nazionale al fine di sostenere le famiglie numerose e incentivare la natalità. Forse ci si aspettava qualcosa di più rispetto alle aspettative iniziali da milioni di contribuenti in difficoltà con il Fisco sulla possibile e auspicata rottamazione dei ruoli esclusi dalla definizione quater alla quale si è fatto cenno nei moltissimi emendamenti che hanno caratterizzato i lavori parlamentari e che poi via via si sono persi nel nulla. Non è stata confermata ne anche la possibile dilazione dei pagamenti rateali in dieci anni ossia in 120 rate mensili inizialmente paventata che non ha avuto conferma in sede di conversione. Per cui, per quanto riguarda i ruoli cartolarizzati e affidati all’AdER rimane quanto disposto nel Decreto Riscossione disciplinato dal D.lgs.n°110/2024 che prevede un discarico automatico dei ruoli calendarizzato nel tempo e la cui operatività è subordinata all’emanazione di decreti ministeriali attuativi che bisognerà necessariamente attendere. Ma vediamo in dettaglio le principali novità disposte dalla manovra di fine anno che hanno riguardato il fisco le famiglie, il lavoro

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 LE PRINCIPALI MISURE CONTENUTE NELLA LEGGE DI BILANCIO 2025

Taglio del cuneo fiscale e riduzione aliquote IRPEF

Confermato e reso strutturale il taglio del cuneo fiscale per i redditi medio-bassi ed esteso anche ai redditi fino a 40.000 euro con benefici per ulteriori 3 milioni di contribuenti. Con la nuova legge di bilancio il taglio del cuneo resta contributivo per i redditi fino a 20.000 euro mentre per i redditi tra 20.000 e 40.000 euro il taglio diventa fiscale, con una detrazione fissa di 1.000 euro fino a 32.000 euro, detrazione che diminuisce progressivamente fino ad azzerarsi tra i 32.000 e i 40.000 euro. E’stato altresì confermato e reso strutturale anche la revisione delle aliquote IRPEF a tre scaglioni, già introdotta per il 2024, che prevede l’accorpamento dei primi due scaglioni di reddito con l’applicazione dell’aliquota al 23% sugli imponibili fino a 28.000 euro lordi (anziché fino a 15.000 euro). Le due misure (taglio del cuneo fiscale e accorpamento delle prime due aliquote IRPEF) hanno determinato un effetto complessivo pari a circa 18 miliardi di euro annui.

FAMIGLIA

Molti sono gli incentivi finalizzati contenuti nella manovra finalizzati ad aiutare le famiglie in difficoltà. Per incentivare la natalità e contribuire alle spese per il suo sostegno è stato previsto un bonus di 1.000 euro per ogni figlio nato o adottato da gennaio 2025 per famiglie con ISEE non superiore a 40.000 euro annui. Per la prima volta, è stato amplia il periodo di congedo parentale indennizzato all’80% a tre mesi complessivi entro il sesto anno di vita del figlio. Si è intervenuto inoltre sul bonus per gli asili nido andando oltre quanto fatto l’anno scorso: si prevede che, per i nati dal 2024 in nuclei con redditi ISEE inferiori a 40.000 euro, il beneficio sarà portato a 3.600 euro e riconosciuto a prescindere dalla presenza di altri figli, estendendo pertanto la platea coinvolta. Viene inoltre confermata anche l’esclusione delle somme relative all’assegno unico universale nella determinazione del reddito ISEE utile ai fini dell’accesso ai benefici per i nuovi nati e per le spese relative alla frequenza degli asili nido. E’ stato confermato ed esteso alle lavoratrici a tempo determinato e a quelle autonome, anche con reddito d’impresa che non optano per il regime forfettario, il bonus mamme lavoratrici. Si tratta di uno sgravio contributivo che dal 2025 spetta alle lavoratrici madri di due o più figli, fino al compimento del decimo anno d’età del figlio più piccolo; mentre dal 2027, per le madri con tre o più figli l’esonero contributivo spetta fino al compimento del 18° anno d’età del figlio più piccolo. L’esonero è riconosciuto soltanto a condizione che la retribuzione o il reddito imponibile ai fini previdenziali non sia superiore a 40.000 euro annui. E’ stato inoltre innalzato a 1.000 euro il tetto delle detrazioni fiscali per le spese scolastiche nelle scuole paritarie. A sostegno della genitorialità e delle attività sportive e ricreative effettuate in periodi extrascolastici è stato istituito il “Fondo Dote Famiglia” con 30 milioni di euro per il 2025 dedicato ai giovani di età compresa tra i 6 e i 14 anni in nuclei con reddito Isee fino a 15.000 euro. La legge di bilancio 2025 ha prorogato altresì per tutto il triennio 2025-2027 la misura che agevola l’accesso al mutuo prima casa, usufruendo della garanzia dello Stato per alcune categorie: ossia, giovani coppie, famiglie numerose e giovani under 36. Sempre a sostegno delle famiglie in difficoltà economica è stata rifinanziata la carta “Dedicata a te” per l’acquisto di beni alimentari di prima necessità per famiglie con ISEE non superiore a 15.000 euro e incrementata, in via permanente, la dotazione del Fondo per la distribuzione di derrate alimentari alle persone indigenti. Per sostenere la competitività dell’industria, l’occupazione e l’efficienza energetica domestica, nel 2025 è previsto un contributo ai consumatori finali per l’acquisto di elettrodomestici ad alta efficienza energetica. Il contributo è pari al 30% del costo dell’elettrodomestico, fino a un massimo di 100 euro per ciascun acquisto, elevato a 200 euro per famiglie con un ISEE inferiore a 25.000 euro.

DETRAZIONI FISCALI

In chiave prettamente fiscale la legge di bilancio 2025 ha introdotto un limite massimo alle detrazioni fiscali per i contribuenti con redditi superiori ai 75.000 euro, garantendo però maggiori agevolazioni alle famiglie con più di due figli a carico e alle famiglie con figli disabili. Le spese sanitarie e quelle relative ai mutui contratti fino al 31 dicembre 2024 sono state escluse dal tetto della revisione delle detrazioni. La detrazione potrà arrivare fino a un massimo di 14.000 euro nella fascia di reddito tra 75.000 e 100.000 euro, mentre per la fascia di reddito tra 100.000 e 120.000 la detrazione massima sarà di 8.000 euro. È inoltre previsto lo stop alle detrazioni per i figli oltre i 30 anni, con l’eccezione dei figli disabili, per i quali le detrazioni continuano a essere garantite senza limiti di età. In ambito previdenziale, la manovra introduce due interventi finalizzati a favorire la permanenza al lavoro e ovviare alla mancanza di determinate expertise nel settore pubblico e privato. Prevista la detassazione e l’estensione dell’incentivo contributivo, l’agevolazione che consiste nel riconoscimento in busta paga della quota di contributi a carico del lavoratore, per quanti risultano in possesso dei requisiti per il pensionamento

anticipato, decidono comunque di restare al lavoro. Al fine di agevolare la permanenza al lavoro nelle Amministrazioni pubbliche sono state introdotte modifiche alla normativa vigente sia per adeguare i limiti ordinamentali di età ai requisiti anagrafici previsti per l’accesso al pensionamento di vecchiaia, sia per consentire comunque la permanenza in servizio anche dopo aver maturato i requisiti per il pensionamento anticipato. Il pacchetto previdenziale comprende la conferma anche per il 2025 dei canali di uscita anticipata attualmente vigenti (Quota 103, Ape sociale e Opzione donna) e viene introdotta la possibilità di anticipare la pensione a 64 anni attraverso il cumulo della previdenza obbligatoria con quella complementare.

SANITÀ

In ambito sanitario, la manovra prevede ulteriori risorse per il finanziamento del Servizio sanitario nazionale che si aggiungono a quelle già assegnate dalla legislazione vigente. Nel complesso, il livello del finanziamento del Servizio sanitario nazionale passerà dai 136,5 miliardi del 2025 ai 141,3 miliardi del 2027 con un incremento medio annuo nel triennio 2025-2027 superiore al tasso di crescita programmato per la spesa primaria netta nel Piano strutturale di bilancio di medio termine

MISURE PER IL LAVORO

Più assumi meno paghi

La manovra di fine anno ha prorogato per i prossimi tre anni la maggiorazione del 20% della deduzione relativa al costo del lavoro derivante da nuove assunzioni di dipendenti a tempo determinato effettuate oda imprese e professionisti. La deduzione in questione può arrivare fino al 130% in caso di assunzioni stabili di particolari categorie di soggetti (disabili, giovani under 30 ammessi agli incentivi occupazione, mamme con almeno due figli, donne vittime di violenza, ex percettori di reddito di cittadinanza).

Detassazione premi di produttività

Prorogata, inoltre, fino al 2027 la riduzione dal 10% al 5% dell’imposta sostitutiva sui premi di risultato o di partecipazione agli utili d’impresa. Inoltre, è stata confermata per il triennio 2025-2027 la soglia di esenzione fiscale per i fringe benefit (1.000 euro per i lavoratori senza figli e fino a 2.000 euro per quelli con i figli). Per i nuovi assunti a tempo indeterminato con reddito fino a 35.000 euro nell’anno precedente, che accettano di trasferire la residenza di oltre 100 chilometri, le somme erogate o rimborsate dai datori di lavoro per il pagamento dei canoni di locazione e delle spese di manutenzione non concorrono a formare il reddito ai fini fiscali entro il limite complessivo di euro 5.000 annui per i primi due anni dalla decorrenti dalla data di assunzione.

 

Aumento della soglia flat tax per i lavoratori dipendenti

La manovra ha previsto altresì un aumento da 30 mila a 35 mila euro della soglia di reddito di lavoro dipendente o da pensione utile per beneficiare della flat tax al 15%. Inoltre, è stato istituito un fondo, con una dotazione complessiva di 9,1 miliardi nel periodo 2025-2029 destinato al finanziamento di interventi finalizzati a mitigare il divario nell’occupazione e favorire lo sviluppo delle attività imprenditoriali nelle aree svantaggiate del Paese, anche mediante il riconoscimento, nel rispetto della normativa europea in materia di aiuti di Stato, di agevolazioni per l’acquisizione dei beni strumentali. Sono stati altresì prorogati e rifinanziati i trattamenti di ammortizzatori sociali in deroga, tra i quali quelli destinati ai lavoratori dipendenti o licenziati da imprese situate nei territori dichiarati “aree di crisi industriale complessa” o coinvolti nelle fattispecie di riorganizzazione o crisi aziendali.

Rinnovo contratti Pubblico Impiego

Per la prima volta la legge di bilancio 2025 dispone il finanziamento dei rinnovi contrattuali in anticipo rispetto alla formale scadenza del triennio di contrattazione e non si limita solo al finanziamento del prossimo triennio (2025- 2027) ma, bensì in un’ottica di medio periodo come quella del Piano strutturale, prevede già ad allocare specifiche risorse finalizzate al rinnovo che riguarderà il triennio 2028-2030. Gli stanziamenti che sono stati parametrati al deflatore dei consumi, determineranno un aumento delle retribuzioni del 1,8% per ciascuno riferiti al triennio 2025- 2027, dell’1.9% nel 2028 e del 2% per ciascuno degli anni 2029-2030.La manovra di bilancio 2025 ha previsto anche un contributo per il settore finanziario e assicurativo. In particolare, per il settore finanziario è stato previsto il rinvio delle deduzioni delle quote di svalutazioni e perdite dei crediti e dell’avviamento correlate alle DTA (Imposte Differite Attive) che porterà a maggiori entrate per il 3,4 miliardi di euro nel biennio 2025-2026. A questo deve aggiungersi il limite per il 2025 dell’utilizzabilità delle perdite e delle eccedenze ACE. Con riferimento invece al settore assicurativo è stato modificato il regime di versamento dell’imposta di bollo sulle comunicazioni finanziarie relative ai contratti di assicurazioni sulla vita con contenuto finanziario che dovrà essere effettuato annualmente e non più in un’unica soluzione alla scadenza del contratto con una incidenza in termini di maggiori entrate pari a circa 970 milioni di euro per il 2025 e circa 400 milioni di euro per il biennio 2026- 2027.

INVESTIMENTI

Ires premiale

Riduzione dal 24% al 20% dell’aliquota Ires per le imprese che reinvestono l’80% degli utili, di cui almeno il 30%per investimenti in beni 4.0 e 5.0, e che assumano l’1% di lavoratori in più. Per favorire gli investimenti privati per il 2025 sono stati stanziati 1,6 miliardi di euro destinati a finanziare un credito di imposta per le imprese che effettuano l’acquisizione dei beni strumentali destinati a strutture produttive ubicate nel Mezzogiorno. Inoltre, per favorire la quotazione delle piccole e medie imprese su mercati regolamentati o sistemi multilaterali di negoziazione di uno Stato membro dell’Unione europea o dello Spazio economico europeo, viene prorogato per tre anni il credito d’imposta del 50% delle spese di consulenza sostenute. Quanto agli investimenti pubblici vengono stanziate risorse per assicurare che, nel periodo successivo all’utilizzo delle risorse del PNRR e del Fondo Sviluppo e Coesione per il biennio 2025-2026, l’andamento della spesa per tali stanziamenti sia coerente con i requisiti della nuova governance europea. Previsto, in particolare, il potenziamento degli investimenti nel settore della difesa, per un valore complessivo di 35 miliardi nel periodo 2025-2039, misura che si aggiunge al finanziamento, per la prima volta permanente, delle missioni internazionali di pace. Altre risorse sono previste per assicurare il finanziamento degli investimenti e lo sviluppo infrastrutturale del Paese (complessivamente 24 miliardi dal 2027 al 2036) e per il potenziamento degli interventi di ristrutturazione edilizia e di ammodernamento tecnologico del patrimonio sanitario pubblico (circa 1,27 miliardi nel periodo 2027-2036). La legge di bilancio 2025 ha previsto altresì un rafforzamento dei controlli sull’utilizzo dei fondi statali. Per le aziende e gli enti destinatari di contributi pubblici in cui vi siano rappresentanti del Mef, questi esercitano il controllo.